Grafica e incisione...

L'opera grafica di Leonardo è indubbiamente vasta e impressionante, motivo per cui vengo qui a proporvi, tra le altre, le due opere che per eccellenza rappresentano la summa dell'attività grafica del grande maestro fiorentino.
Cominciamo quindi con lo splendido autoritratto, opera che realizzò quasi al termine dei suoi anni, proponendoci questa accurata, quanto espressiva immagine di se stesso intento a riflettere.
Si tratta di un disegno a matita sanguigna su carta (33,5 x 21,6 cm) eseguito nel 1515 che attualmente si conserva presso la Biblioteca Reale di Torino. Il foglio, infatti, fu acquistato da Carlo Alberto di Savoia nel 1840, che lo volle quale pezzo di pregio delle proprie collezioni reali.
Si tratta in realtà dell'unico vero ritratto di Leonardo da Vinci, un'opera che ad oggi rappresenta anche l'immagine del vero genio rinascimentale.
Fu realizzato in Francia, quando l'artista lavorava alla corte di Francesco I. Dopo la morte di Leonardo il corpus dei disegni, appunti e manoscritti passarono in eredità a Francesco Melzi, fedele collaboratore di Leonardo per rimanere poi definitivamente in Italia grazie all'oculato acquisto da parte di Carlo Alberto.
LEONARDO da Vinci Autoritratto c. 1512 Matita rossa su carta,
333 x 213 mm Biblioteca Reale, Torino
Cominciamo quindi con lo splendido autoritratto, opera che realizzò quasi al termine dei suoi anni, proponendoci questa accurata, quanto espressiva immagine di se stesso intento a riflettere.
Si tratta di un disegno a matita sanguigna su carta (33,5 x 21,6 cm) eseguito nel 1515 che attualmente si conserva presso la Biblioteca Reale di Torino. Il foglio, infatti, fu acquistato da Carlo Alberto di Savoia nel 1840, che lo volle quale pezzo di pregio delle proprie collezioni reali.
Si tratta in realtà dell'unico vero ritratto di Leonardo da Vinci, un'opera che ad oggi rappresenta anche l'immagine del vero genio rinascimentale.
Fu realizzato in Francia, quando l'artista lavorava alla corte di Francesco I. Dopo la morte di Leonardo il corpus dei disegni, appunti e manoscritti passarono in eredità a Francesco Melzi, fedele collaboratore di Leonardo per rimanere poi definitivamente in Italia grazie all'oculato acquisto da parte di Carlo Alberto.
LEONARDO da Vinci Autoritratto c. 1512 Matita rossa su carta,
333 x 213 mm Biblioteca Reale, Torino

L'altra opera simbolo di Leonardo è indubbiamnte rappresentata dall'"Uomo vitruviano" che risale al 1490 (24 x 34 am) , e che dal 1822 si conserva oggi presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia dopo essere stato acquistato dal governo austriaco insieme ad altri venticinque disegni leonardeschi.
L'immagine è prettamente simbolica, e rappresenta l'unione tra arte e scienza attravesro la rappresentazione della centralità dell'uomo. Si tratta in realtà di una riproposizione dello studio delle porporzioni secondo quelli che erano i cosiddetti canoni antropometrici dell'architetto Vitruvio Pollio (I sec. a.C.).
Come si può notare, l'"Uomo vitruviano" si istrive perfettamente dal un lato all'interno di un cerchio (in piedi, con braccia e gambe allargate) e dall'altro all'interno di un quadrato, entro dunque quelle due figure geometriche che Platone considerava perfette: il cerchio e il quadrato.
Le due figure sono costruite in relazione tra loro secondo le modalità della Sezione Aurea. Si tratta comunque di un foglio che, per la sua delicatezza, preziosità e rarità è esposto in poche occasioni, e che quando si può ammirare, vale certamente la pena di essere visto.
LEONARDO da Vinci, Uomo Vitruviano, 1492 Penna, inchiostro,
acquerello e punta metallica su carta, 343 x 245 mm, Gallerie
dell'Accademia, Venezia
L'immagine è prettamente simbolica, e rappresenta l'unione tra arte e scienza attravesro la rappresentazione della centralità dell'uomo. Si tratta in realtà di una riproposizione dello studio delle porporzioni secondo quelli che erano i cosiddetti canoni antropometrici dell'architetto Vitruvio Pollio (I sec. a.C.).
Come si può notare, l'"Uomo vitruviano" si istrive perfettamente dal un lato all'interno di un cerchio (in piedi, con braccia e gambe allargate) e dall'altro all'interno di un quadrato, entro dunque quelle due figure geometriche che Platone considerava perfette: il cerchio e il quadrato.
Le due figure sono costruite in relazione tra loro secondo le modalità della Sezione Aurea. Si tratta comunque di un foglio che, per la sua delicatezza, preziosità e rarità è esposto in poche occasioni, e che quando si può ammirare, vale certamente la pena di essere visto.
LEONARDO da Vinci, Uomo Vitruviano, 1492 Penna, inchiostro,
acquerello e punta metallica su carta, 343 x 245 mm, Gallerie
dell'Accademia, Venezia