"Ut pictura poesis"

"Allegoria della pittura"
Jan Vermeer
(Delft, 31 ottobre 1632 – Delft, 15 luglio 1675)
La capacità di sentire il bello è stata concessa dal cielo a tutte le creature ragionevoli, ma in gradi molto diversi.
I più fanno come le particelle leggere che, attratte tutte allo stesso modo da un corpo elettrico stropicciato, presto ne ricadono; pertanto la loro sensibilità è breve come il suono di una corda corta. Il bello e il mediocre hanno per loro lo stesso valore.
La capacità di comprendere il bello si sveglia e si matura attraverso una buona educazione [...] e la vera e perfetta comprensione del bello nell'arte non può ottenersi se non attraverso la visione degli originali stessi.
Pittura, scultura, architettura
Il bello è più difficile a comprendersi nella prima di queste arti, più facile nella seconda e più facile ancora nella terza.
La bellezza nella pittura consiste tanto nel 'disegno' e nella 'composizione', quanto nel 'colorito' e nel 'chiaroscuro'. Nel disegno la bellezza è la pietra del paragone.
Nella scultura antica, la prima cognizione che si richiede per esercitare il sentimento del bello, consiste nel poter distinguere in una stessa figura il 'nuovo' dall' 'antico'. La mancanza di questa cognizione ha indotto in errore molti scrittori di cose d'arte e molti di quelli che si credono competenti.
Nell'architettura il bello è più generico, perché consiste essenzialmente nella proporzione. L'ideale del bello in architettura deve ricercarsi nella più bella fabbrica del mondo, e questa è il San Pietro.
Johann J. Winckelmann, XVIII secolo
(tratto da J.J. Winckelmann, Il bello nell'arte, scritti sull'arte antica, ed. Einaudi, 1973)
Jan Vermeer
(Delft, 31 ottobre 1632 – Delft, 15 luglio 1675)
La capacità di sentire il bello è stata concessa dal cielo a tutte le creature ragionevoli, ma in gradi molto diversi.
I più fanno come le particelle leggere che, attratte tutte allo stesso modo da un corpo elettrico stropicciato, presto ne ricadono; pertanto la loro sensibilità è breve come il suono di una corda corta. Il bello e il mediocre hanno per loro lo stesso valore.
La capacità di comprendere il bello si sveglia e si matura attraverso una buona educazione [...] e la vera e perfetta comprensione del bello nell'arte non può ottenersi se non attraverso la visione degli originali stessi.
Pittura, scultura, architettura
Il bello è più difficile a comprendersi nella prima di queste arti, più facile nella seconda e più facile ancora nella terza.
La bellezza nella pittura consiste tanto nel 'disegno' e nella 'composizione', quanto nel 'colorito' e nel 'chiaroscuro'. Nel disegno la bellezza è la pietra del paragone.
Nella scultura antica, la prima cognizione che si richiede per esercitare il sentimento del bello, consiste nel poter distinguere in una stessa figura il 'nuovo' dall' 'antico'. La mancanza di questa cognizione ha indotto in errore molti scrittori di cose d'arte e molti di quelli che si credono competenti.
Nell'architettura il bello è più generico, perché consiste essenzialmente nella proporzione. L'ideale del bello in architettura deve ricercarsi nella più bella fabbrica del mondo, e questa è il San Pietro.
Johann J. Winckelmann, XVIII secolo
(tratto da J.J. Winckelmann, Il bello nell'arte, scritti sull'arte antica, ed. Einaudi, 1973)