"Ut pictura poesis"

Guercino (Cento 1591 - Bologna 1666)
"Allegoria della Scultura e della Pittura", 1766, olio su tela, cm 114 x 139,
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
[...] dimostrò essere le Belle Arti Pittura, Scultura e Architettura il compimento, e la perfezione della Bellezza dell'Universo.
Dall'Architettura dunque incominciando, come dalla più nobile di tutte queste Arti, di cui ragiono, e come da quella, da cui le misure tutte derivano, e le proporzioni, e gli strumenti, e le regole, che a qualunque arte abbisognano, chi sarà mai d'occhio, e d'intelletto tanto offuscato, e confuso, che le molte, anzi, infinite bellezze, ed utilità, con le quali ha ella tutto il Mondo ornato, ed arricchito non veda; e sopra tutto non prenda un'alto, e certamente divino concetto di quest'Arte oltre ogni credere meravigliosa, qualora volgendo gli occhi dattorno, vede quelle, che nella stagione antica cercano paludose Piagge, deseri Lidi, e povere Istoriette, divenute sua mercede.
Ed in vero della Pittura prendendo io a ragionare, se considero la sua grandezza, ella è sì vasta, che comprende le cose tutte; se la sua bellezza, ella è tale, quale è appunto quella della stessa Natura: anzi alcune volte apparisce di gran lunga maggiore [...]
La sua grandezza in primo luogo considero, qual cosa si trova in Cielo, o in Terra, o nel Mare, che la Pittura non imiti, e rifaccia? Certo che ella le cose naturali tutte, e quelle, che dall'Arte derivano, come Palazzi, Città, Battaglie, e somiglianti cose a maraviglia dipinge, e colora...
La Pittura, e la scultura, che non solamente producono; ma che raddoppiano, anzi moltiplicano in infinito con la moltiplicazione delle stesse cose; e le rendono durevoli di maniera, che in capo di molti anni, anzi di secoli, e gli Uomini, e le Fiere, e le Piante, ed i Fiori stessi, che in pochissino spazio di tempo divennero nel materno seno della Natura minutissima polvere, l'una ne' suoi colori, e l'altra ne' suoi marmi, se non più vivi, certamente più belli conservano.
Ma chi, se non la Pittura, e la Scultura, rende vani gli asprissimi colpi di molrte! Basta vedere le tante Statue, e le tante colorite tele, nelle quali rimangono vivi tutti coloro, che da questa vitale Arte sono dalla feroce forza di morte così felicemente sottratti, che senza dubbio sono creduti vivi da chi gli riguarda.
Carlo Maratti (Camerano 1625 - Roma 1713), "Le Belle Arti Pittura, Scultura e Architettura; compimento, e perfezione delle bellezze dell'Universo", Roma, 1711
"Allegoria della Scultura e della Pittura", 1766, olio su tela, cm 114 x 139,
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
[...] dimostrò essere le Belle Arti Pittura, Scultura e Architettura il compimento, e la perfezione della Bellezza dell'Universo.
Dall'Architettura dunque incominciando, come dalla più nobile di tutte queste Arti, di cui ragiono, e come da quella, da cui le misure tutte derivano, e le proporzioni, e gli strumenti, e le regole, che a qualunque arte abbisognano, chi sarà mai d'occhio, e d'intelletto tanto offuscato, e confuso, che le molte, anzi, infinite bellezze, ed utilità, con le quali ha ella tutto il Mondo ornato, ed arricchito non veda; e sopra tutto non prenda un'alto, e certamente divino concetto di quest'Arte oltre ogni credere meravigliosa, qualora volgendo gli occhi dattorno, vede quelle, che nella stagione antica cercano paludose Piagge, deseri Lidi, e povere Istoriette, divenute sua mercede.
Ed in vero della Pittura prendendo io a ragionare, se considero la sua grandezza, ella è sì vasta, che comprende le cose tutte; se la sua bellezza, ella è tale, quale è appunto quella della stessa Natura: anzi alcune volte apparisce di gran lunga maggiore [...]
La sua grandezza in primo luogo considero, qual cosa si trova in Cielo, o in Terra, o nel Mare, che la Pittura non imiti, e rifaccia? Certo che ella le cose naturali tutte, e quelle, che dall'Arte derivano, come Palazzi, Città, Battaglie, e somiglianti cose a maraviglia dipinge, e colora...
La Pittura, e la scultura, che non solamente producono; ma che raddoppiano, anzi moltiplicano in infinito con la moltiplicazione delle stesse cose; e le rendono durevoli di maniera, che in capo di molti anni, anzi di secoli, e gli Uomini, e le Fiere, e le Piante, ed i Fiori stessi, che in pochissino spazio di tempo divennero nel materno seno della Natura minutissima polvere, l'una ne' suoi colori, e l'altra ne' suoi marmi, se non più vivi, certamente più belli conservano.
Ma chi, se non la Pittura, e la Scultura, rende vani gli asprissimi colpi di molrte! Basta vedere le tante Statue, e le tante colorite tele, nelle quali rimangono vivi tutti coloro, che da questa vitale Arte sono dalla feroce forza di morte così felicemente sottratti, che senza dubbio sono creduti vivi da chi gli riguarda.
Carlo Maratti (Camerano 1625 - Roma 1713), "Le Belle Arti Pittura, Scultura e Architettura; compimento, e perfezione delle bellezze dell'Universo", Roma, 1711
Questo sito è dedicato a tutti
gli amanti dell'arte, a chi va per mostre, a chi legge libri d'arte, e a chi
piacerebbe farlo e non l'ha mai fatto.
Quattro anni fa ho dato vita ad una serie di incontri denominati "I martedì dell'arte" nei pomeriggi estivi di luglio ed agosto.
Poi, vista la numerosa ed inaspettata partecipazione, giunta anche a centoventi persone ad incontro, mi sono chiesto perchè nei pomeriggi d'estate le persone, in vacanza, decidano di assistere a degli appuntamenti dedicati all'arte, invece di farsi una bella passeggiata tra i monti. Mi è stato risposto: "Perchè c'è voglia di cultura".
In occasione del quarto anno, nell'agosto 2011, ho quindi voluto realizzare un sito che possa fornire materiali di approfondimento non solo a chi segue i "Martedì dell'arte", ma anche a tutti coloro che possano riconoscersi tra quelli che hanno ancora "voglia di cultura".
La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea,
l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile.
Ippocrate
Quattro anni fa ho dato vita ad una serie di incontri denominati "I martedì dell'arte" nei pomeriggi estivi di luglio ed agosto.
Poi, vista la numerosa ed inaspettata partecipazione, giunta anche a centoventi persone ad incontro, mi sono chiesto perchè nei pomeriggi d'estate le persone, in vacanza, decidano di assistere a degli appuntamenti dedicati all'arte, invece di farsi una bella passeggiata tra i monti. Mi è stato risposto: "Perchè c'è voglia di cultura".
In occasione del quarto anno, nell'agosto 2011, ho quindi voluto realizzare un sito che possa fornire materiali di approfondimento non solo a chi segue i "Martedì dell'arte", ma anche a tutti coloro che possano riconoscersi tra quelli che hanno ancora "voglia di cultura".
La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea,
l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile.
Ippocrate
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