Il quadro del mese... "La Primavera", di Sandro Botticelli, 1482
1482,
Sandro Botticelli, La Primavera, tempera su tavola, cm 203 x 314,
Galleria degli Uffizi, Firenze
Il dipinto che celebra la Primavera
Allievo di Filippo Lippi, il maestro fiorentino Sandro Botticelli (Firenze 1445-1510), ci testimonia, in questo splendido dipinto, quale fosse il concetto della "Primavera" che si poteva avere nella Firenze del Quattrocento. Zefiro insegue Flora...
Le tre Grazie...
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Il dipinto, va letto da destra a sinistra. Inizia con 'l'inseguimento' di Zefiro nei confronti di flora Flora, antica dea della Primavera, dalla cui bocca spuntano i delicati fiori che saranno sparsi proprio con la collaborazione di Zefiro suo sposo. Per la figura di Flora il rimando letterario, cui Botticelli avrebbe potuto attingere, è quello dei bei versi di Poliziano: "Candida è ella e candida la veste, ma pur di rose e fior dipinta e d'erba: lo inanellato crin dell'aurea testa scende in la fronte umilmente superba". Al centro compaiono, invece, Primavera e Venere sopra la cui figura lievita, bendato, Cupido pronto a colpire con le sue "amorose" frecce. Compaiono quindi, proprio in stretta relazione con la Primavera, la tematica della Bellezza, rappresentata per l'appunto da Venere, e quella dell'amore,rappresentato dal putto Cupido che, bendato, si appresta a scoccare una delle sue mitiche frecce. Sulla sinistra, invece, Botticelli pone la splendida ed elegante danza delle tre Grazie, ancelle di Venere e dunque, anch'esse, collegate alla tematica della Bellezza. Secondo lo spirito umanista fiorentino del XV secolo incarnano, inoltre, le tre fasi dell'amore: la Bellezza, che suscita il Desiderio che porta all'Appagamento. L'ultimo personaggio sulla sinistra è Mercurio, messaggero degli dei, nell'atto di dissipare le nuvole con il proprio caduceo. Con la Primavera torna, dunque, anche la bella stagione, ed il maltempo e le nubi invernali vengono allontanate per lasciar posto al sereno. |
Venere, Amore e...
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