Piero della Francesca, Ritratto del Duca di Montefeltro e di sua moglie Battista Sforza, 1665-1666, olio su tavola, cm. 47 x 33 (ciascuna tavola), Firenze, Galleria degli Uffizi
Piero della Francesca: l'opera simbolo di un'epoca
Piero della Francesca, Ritratto del Duca di Montefeltro e di sua moglie Battista Sforza, 1665-1666, olio su tavola, cm. 47 x 33 (ciascuna tavola), Firenze, Galleria degli Uffizi
Piero della Francesca, Ritratto di Battista Sforza, 1665-1666, olio su tavola, cm. 47 x 33, Firenze, Galleria degli Uffizi
Piero della Francesca, Ritratto di Federico da Montefeltro, 1665-1666, olio su tavola, cm. 47 x 33, Firenze,
Galleria degli Uffizi
Piero della Francesca, Trionfo di Federico da Montefeltro (a sinistra) e di Battista Sforza (a destra), 1665-1666, cm. 47 x 33, Firenze,
Galleria degli Uffizi
Piero della Francesca, Trionfo di Federico da Montefeltro (a sinistra) e di Battista Sforza (a destra), 1665-1666, cm. 47 x 33, Firenze,
Galleria degli Uffizi
Il ritratto dei Duchi di Montefeltro
Il Rinascimento rappresenta uno dei momenti più importanti della storia italiana, e questo dipinto di Piero della Francesca (San Sepolcro 1416-1492) sembra incarnare l'idea stessa di quel periodo: la celebrazione dell'uomo quale protagonista della storia.Ed è proprio il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, che attraverso la sua lungimiranza, trasforma questa città in una capitale dell'arte e della cultura di quel tempo.
Il duca commissiona a Piero della Francesca anche il ritratto della moglie, Battista Sforza, mostrata anch'essa di profilo, secondo i classici canoni della medaglistica antica.
L'opera di Piero della Francesca si compone, nel suo complesso, di un "recto", nel quale compaiono i ritratti dei due duchi, e di un "verso" dove vengono rappresentati i rispettivi trionfi.
Battista Sforza Il volto pallido ne sottolinea l'appartenenza alla classe agiata, caratteristica sottolineata anche dalla raffinata pettinatura, sulla quale spiccano due splendidi fermagli gioiello.
Tale preziosità è ripresa anche dalle pietre preziose e dalle perle disposte attorno al collo e sul petto, che trovano la loro conclusione in un meraviglioso pendaglio.
Non manca, qui, anche un richiamo ai possedimenti dei duchi, che compaiono sullo sfondo sul quale si vedono la città murata e le terre circostanti. Il cielo fungq quasi da quinta teatrale sulla quale si stafgia, netto, il ritrattob della duchessa il cui sguardo, preciso, sembra incrociare quello del marito ritratto a fianco.
Federico da Montefeltro Si tratta, comn ogni probabilità, di uno dei ritratti più noti della storia dell'arte. Il Duca di Utrbino Federico da Montefeltro (Gubbio 1422 - Ferrara 1482) saggio politico, condotiero, nonché mecenate è una delle figura più importanti del Rinascimento italiano.
Viene qui raffigurato mentre indossa le vesti che ne identificano lo stato sociale, ovvero la veste ducale rossa ed il nch'egli, come la moglie, viene mostrato in veste celebrativa - di profilo - a mo' di medaglia, quasi riproponendo i canoni raffigurativi di Pisanello.
Del Duca viene proposto il profilo sinistro, per un preciso motivo: la parte desta del volto, infatti risultava sfigurata. Nel corso di un torneo bera incorso in un incidente che gli aveva fatto perdere l'occhio destro, e parte del naso, elemento quesato che si può desumere anche da questo dipinto.
Non manca nemmeno in questo ritratto, sullo sfondo, il richiamo al paesaggio ed i possedimenti del Duca, che trovano posto sullo sfondo, quale continuazione del paesaggio che troviamo nella tavola dedicata alla moglie Battista Sforza.
Il trionfo dei duchi di Urbino
Sul "verso" delle due tavole trovano posto i due "trionfi" dei duchi di Montefeltro.
Sulla sinistra, trova posto il "Trionfo di Federico da Montefeltro" trasportato su un carro trainato da due cavalli bianchi. Il duca è seduto in trono, con armatura e scettro, mentre viene incoronato da un angelo. Davanti a lui, seute sul carro, troviamo le quattro Virtù cardinali: Giustizia, Prudenza, Fortezza, Temperanza.
Sotto, una scritta latina recita: "E' portato in un insigne trionfo quell'illustre che la fama perenne delle sue virtù celebra degnamente come reggitor di scettro pari ai sommi condottieri".
Sulla destra, sembra andargli incontro la moglie, anch'essa portarta in trionfo su di un carro. Qesta volta, però, a trainare il mezzo troviamo non due cavalli bensì due liocorni, simboleggianti la castità. Anche la duchessa viene raffigurata seduta, , con un libro di preghiere in mano.
Al suo fianco troviamo le Virtù femminili della Castità e della Temperanza, mentre sulla parte anteriore del carro siedono la Carità e la Fede. Anche per la sua celebrezione troviamo una scritta latina che recita: "Colei che mantenne la moderazione nelle circostanze favorevoli vola su tutte le bocche degli uomini adorna della lode". Entrambi i carri sono guidati da due putti alati. Quando vi recherete agli Uffizi, dunque, non perdetevi questo splendido capolavoro di Piero della Francesca.