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Michelangelo, David, 1504, marmo (altezza 434 cm), Firenze, Gallerie dell'Accademia

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“E veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine che elle si fossero....Perché in essa sono contorni di gambe bellissime et appiccicature e sveltezza di fianchi divine, né grazia che tal cosa pareggi, né piedi né mani né testa che a ogni suo membro di bontà, d'artificio e di parità né di disegno s'accordi tanto. E certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qual si voglia artefice”. 
Così scrive Vasari nella sua opera “Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiano, da Cimabue insino a’ tempi nostri” commentando questa scultura di Michelangelo. 

Una statua di oltre quattro metri di altezza, che doveva essere posta  nella facciata di Santa Maria del Fiore, ricavata da un blocco di marmo iniziato una quarantina di anni prima da Agostino di Duccio, che forse voleva scolpire lo  stesso soggetto. Una volta che la statua fu completata fu deciso di posizionarla nella piazza principale della città di fronte al Palazzo Vecchio, il municipio. Era la prima volta fin dall'antichità che una grande statua di un nudo veniva esposta in un luogo pubblico. 

Michelangelo si stacca dal modo tradizionale di rappresentare David: non ci presenta infatti il vincitore con la testa del gigante ai suoi piedi e la potente spada in mano , ma lo ritrae nella fase immediatamente precedente la battaglia. Inoltre, lo colloca nel più perfetto "contrapposto " , come nelle più belle rappresentazioni greche di eroi . 
Il lato destro della statua risulta liscio e composto, mentre il lato sinistro
mostra il piede teso e i capelli arruffati, con un atteggiamento attivo e dinamico. 
I muscoli e i tendini sono sviluppati, quasi a sottolineare  una forte volontà.

Michelangelo rappresenta, attraverso il David, l’ideale dell’uomo del Rinascimento, con grande attenzione nei confronti dell’aspetto anatomico, secondo i canoni proposti dall’umanesimo. Così  tendini, vene, e muscolatura sono dettagliatamente descritti, sin nei mini particolari, come si può notare dal particolare della mano sottostante.


Il volto sembra  incarnare le  virtù della forza e dell’ira,  identificative di Ercole antico patrono della città di Firenze, e quindi gli ideali politici della città. Si pone, dunque quale simbolo della democrazia cittadina, e proprio per questo motivo viene posto davanti a Palazzo Vecchio.

David è quindi l’uomo del Rinascimento, e racchiude in sé tutte le doti del tempo, ed essendo è l’emblema della “forza”:  presenta lo sguardo fiero e concentrato rivolto al nemico, le ciglia aggrottate, le narici dilatate.
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