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Giandomenico Tiepolo, Abramo e i tre angeli,  Venezia, Gallerie dell'Accademia

Immagine
Giandomenico Tiepolo, "Abramo e i tre angeli", 1773, olio su tela, Venezia, Gallerie dell' Accademia
                                       

L'episodio qui raffigurato è la cosiddetta "Apparizione dei tre angeli ad Abramo". I tre, nell'occasione, predissero ad Abramo che Sara, sua moglie, gli avrebbe dato un figlio, anche se a tale notizia Abramo rispose con una risata visto che lui e sua moglie erano oramai in età avanzata. Ma la profezia si avverò e nacque così Isacco.

Giandomenico raffigura il momento in cui Abramo, alla vista degli angeli, si inginocchia in segno di rispetto. Avrebbe poi portato loro dell'acqua, gli avrebbe lavato i piedi e li avrebbe sfamati. Sullo sfondo, a sinistra, compare la figura di Sara, che alza la mano in segno di difesa, sorpresa dall'improvviso arrivo dei tre angeli che oltre a rappresentare il simbolo della Trinità con la loro profezia prefigurano anche l'annunciazione a Maria.

Giandomenico mostra in quest'opera il pieno compimento della tavolozza coloristica tiepolesca, nella quale trovano posto colori morbidi e luminosi, oltre a mostrare un chiarore e una luce tipica della produzione della famiglia Tiepolo. Il rosa, il giallo, il blu e il rosso vestono gli angeli di colori quasi sgargianti, in contrasto con le vesti povere e scure sia di Abramo, sia di Sara.



La 'firma' di Giandomenico risulta evidente soprattutto nella dolcezza e nella morbidezza dei colori e delle luci con le quali da vita a questo splendido dipinto che si prefigura quale tipico esempio di pittura "Tiepolesca".

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