Le opere del Mese
Paesaggi di Cézanne, Gauguin e Van Gogh.

1882-85, P. Cézanne, Ponte a Maincy
olio su tela, (59 x 73 cm), Parigi, Museo d’Orsay
Già a Partire dal 1874 Cézanne partecipava a Parigi alle novità e agli influssi del nuovo movimento impressionista i cui canoni principali erano: la pittura all'aperto e la rappresentazione dell'impressione che forniva la luce in vari momenti della gionata.
Proprio per questo motivo gli impressionisti tornavano spesso sugli stessi luoghi dove, senza cambiare il punto di vista della rappresentazione, raffiguravano gli stessi elementi con luci diverse.
Nei paesaggi di Cézanne, invece, la luce non viene utilizzata dall'artista con la stessa accezione impressionista, bensì come sintesi di vari momenti. I suoi paesaggi, quindi, sono privi di tempo e seppure utilizzino i canoni impresisonisti della pittura all'aperto, vengono trattati in modo diverso: la pennellata non conclusa, i colori posati velocemente sulla tela, le linee che oscillano dolcemente rendono i suoi paesaggi quasi incompiuti, per alcuni versi indefiniti.
olio su tela, (59 x 73 cm), Parigi, Museo d’Orsay
Già a Partire dal 1874 Cézanne partecipava a Parigi alle novità e agli influssi del nuovo movimento impressionista i cui canoni principali erano: la pittura all'aperto e la rappresentazione dell'impressione che forniva la luce in vari momenti della gionata.
Proprio per questo motivo gli impressionisti tornavano spesso sugli stessi luoghi dove, senza cambiare il punto di vista della rappresentazione, raffiguravano gli stessi elementi con luci diverse.
Nei paesaggi di Cézanne, invece, la luce non viene utilizzata dall'artista con la stessa accezione impressionista, bensì come sintesi di vari momenti. I suoi paesaggi, quindi, sono privi di tempo e seppure utilizzino i canoni impresisonisti della pittura all'aperto, vengono trattati in modo diverso: la pennellata non conclusa, i colori posati velocemente sulla tela, le linee che oscillano dolcemente rendono i suoi paesaggi quasi incompiuti, per alcuni versi indefiniti.

1888, P. Gauguin, Le lavandaie
olio su tela, (76 x 92 cm), New York, MoMa
I paesaggi di Gauguin, invece, che inizialmente rispettavano pienamente i canoni impressnisti, si trasformeranno dopo il 1886 e dopo la sua fondamentale esperienza a Pont-Avent, in rappresentazioni sintetiche, dove il colore non è più utilizzato per rappresentare il dettaglio, bensì la sintesi figurativa. I colori puri, utilizzati per larghe campiture, verranno incorniciati da forti e profondi contorni neri; il paesaggio perderà la sua profondità per divemtare sempre più bidimensionale, sviluppandoli in verticale piuttosto che in orizzontale.
Van Gogh, invece, introduce nei suoi paesaggi alcuni fondamentali elementi personali che anticipano, in qualche modo, gli aspetti peculiari della pittura espressionista. In particolare, le sue rappresentazioni riflettono lo stato d'animo dell'artista, il modo con il quale Van Gogh percepisce il paesaggio inserendovi alcuni aspetti legati alla sua forte inquietudine che lo porterà, a più riprese in ospedale psichiatrico.
olio su tela, (76 x 92 cm), New York, MoMa
I paesaggi di Gauguin, invece, che inizialmente rispettavano pienamente i canoni impressnisti, si trasformeranno dopo il 1886 e dopo la sua fondamentale esperienza a Pont-Avent, in rappresentazioni sintetiche, dove il colore non è più utilizzato per rappresentare il dettaglio, bensì la sintesi figurativa. I colori puri, utilizzati per larghe campiture, verranno incorniciati da forti e profondi contorni neri; il paesaggio perderà la sua profondità per divemtare sempre più bidimensionale, sviluppandoli in verticale piuttosto che in orizzontale.
Van Gogh, invece, introduce nei suoi paesaggi alcuni fondamentali elementi personali che anticipano, in qualche modo, gli aspetti peculiari della pittura espressionista. In particolare, le sue rappresentazioni riflettono lo stato d'animo dell'artista, il modo con il quale Van Gogh percepisce il paesaggio inserendovi alcuni aspetti legati alla sua forte inquietudine che lo porterà, a più riprese in ospedale psichiatrico.

1889, V. Van Gogh, La notte stellata, olio su tela, New York, MoMa
A partire dal 1889 Van Gogh è vittima di crisi sempre più acute che si riversano nel suo modo di dipingere, come nel caso del dipinto qui a fianco. Le torsioni degli elementi raffigurati (i cipressi che sembrano divenire delle fiamme, gli astri in convulso movimento) rappresentano l'interiorità di Van Gogh che si riversa inesorabilmente sugli elementi raffigurati.
Particolarmente rilevante ed azzeccata è la descrizione che ci da Jean Leymarie di questa particolare forma di pittura che espressa da Van Gogh: "Forme convulse e contorte ...un universo di tumulto e di tempesta nel quale si proiettano i suoitormenti, come se le forze motrici del suo essere, inibite dalla malattia e dall'internamento, scoppiassero bruscamente il liberazioni angosciate. L'intensità non si concentra più nel colore, ma nel movimento delle forme, mentre un'armonia smorzata dai grigi e dalle ocre conferisce una risonanza tragica ad alcune sue tele...".
A partire dal 1889 Van Gogh è vittima di crisi sempre più acute che si riversano nel suo modo di dipingere, come nel caso del dipinto qui a fianco. Le torsioni degli elementi raffigurati (i cipressi che sembrano divenire delle fiamme, gli astri in convulso movimento) rappresentano l'interiorità di Van Gogh che si riversa inesorabilmente sugli elementi raffigurati.
Particolarmente rilevante ed azzeccata è la descrizione che ci da Jean Leymarie di questa particolare forma di pittura che espressa da Van Gogh: "Forme convulse e contorte ...un universo di tumulto e di tempesta nel quale si proiettano i suoitormenti, come se le forze motrici del suo essere, inibite dalla malattia e dall'internamento, scoppiassero bruscamente il liberazioni angosciate. L'intensità non si concentra più nel colore, ma nel movimento delle forme, mentre un'armonia smorzata dai grigi e dalle ocre conferisce una risonanza tragica ad alcune sue tele...".